Intervista Impossibile a Dante – Pt.1

  1. Abbiamo oggi l’immenso piacere di ospitare il sommo Poeta e rivolgergli alcune domande
  • Sommo è un aggettivo che a pien mi si confà, sono entusiasta di rispuondere ad alcun quesito ‘l quale voi desiate dimandarmi
  1. Tanto per cominciare ci piacerebbe conoscere un po’ più di lei, dei primi anni della sua vita e della sua formazione
  • Nacqui nell’anno 1265, il 29 di maggio, in quel di Firenze da una famiglia guelfa della piccola nobiltà. Ho assai poche rimembranze della infanzia mia, rimembro però che da pargoletto amavo trascorrer intere giornate nella libreria del babbo mio. L’istruzione che i genitori miei vollero dare a me fu in scuole di religiosi in quel di Santa Croce e Santa Maria Novella dove appresi sulla filosofia, sulla religione e sulle sette arti: grammatica, retorica, col virtuosissimo maestro mio Brunetto Latini, dialettica; aritmetica, geometria, musica, astronomia. Nell’anni della scuola conobbi coloro che poi con me si sarebber fatti chiamare stilnovisti. Incominciai la carriera politica, a me sì cara che mi portò a venir allontanato dalla amata Firenze mia, già nel mezzo della mi vita, fu nell’anno 1295 che mi iscrissi ad un’arte come volea la giusta legge della città mia, feci poi parte dei consigli per un par d’anni fino a divenire pretore nell’anno 1300. In quello stesso anno assistetti alla disputa più arsa tra guelfi e ghibellini che portò ‘l car’ Guido all’esilio, co’ la caina alleanza tra Bonifacio VIII ,Carlo di Valois a ‘l tempo di Francia re e guelfi neri, che condannò all’esilio tutta la fazione mia, e quindi anche la mia persona, ingiuriosamente bandito per baratteria. 
  1. Da adolescenti è piuttosto frequente avere un rapporto conflittuale con i genitori. E lei Dante, che rapporto aveva con i suoi genitori?
  • Devo dirle che con ‘l seme dei miei nascimenti mai ebbi un veritiero e profondo legame sì come dovrebbe esser tra parente e figliuolo perch’elli sfortunatamente mi lasciaron quand’io era un’infante, la madre mia ci lasciò quand’io avea 10 anni e ‘l babbo mio nell’anno 1283, divenni capo famiglia alla giovanissima età di 17 anni. Li amatissimi genitori miei fecer sempre tutto ciò che potean per render la vita mia la milior possibile.
  1. Arriviamo alla nota dolente… Ci racconta come ha conosciuto Beatrice?
  • La prima volta che lo mio sguardo conobbe cotanta bellezza io avea 9 anni, ella 8: ricordo bene quel 1° maggio dell’anno 1274. Era la festa di Calendimaggio: la vidi nella ressa, incrociai quei occhi suoi azzurri che, come ch’ella li mova, escon spiriti d’amore inflammati ed eran pieni di riso tanto che mi parea di aver toccato lo fondo de la mia gloria e del mio Paradiso, e alla vista di ella di nobilissimo e sanguigno colore vestuta il cor mio prese a tremar sì fortemente che pervase tutto lo corpo mio
  1. E ci dica, Dante caro, cosa ha provato quando ha appreso che la sua amata era morta? 
  • Quand’io compresi ch’ella s’era ricongiunta al mi babbo e alla mi mamma, fui preso da gran tormento, tanto che il mio lutto fu simil de la apocalisse. Il dolore fu sì tanto forte che, per non pensare ad ella, mi abbandonai ai studi filosofici, lessi opere illustri come ‘l de consolationae philosophiae del grande Boezio e ‘l de amicitia dell’illustre Cicerone

To be continued…

Un pensiero su “Intervista Impossibile a Dante – Pt.1

  • 16/04/2021 in 13:42
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    L’intervista a Dante è spettacolare, piena di particolari e riportata in lingua. Lavoro bellissimo, ben fatto. Brave ragazze!!!!

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