Incontro con Maria Grazia Calandrone

Abbiamo il piacere di inaugurare un nuovo percorso sulla poesia riportando una sintesi dell’incontro avvenuto il 10 dicembre 2021 con la nota poetessa contemporanea Mariagrazia Calandone, che ci ha presentato in modo coinvolgente alcuni aspetti della poesia di Pasolini.

Nella giornata del 10 dicembre 2021 è stata data la possibilità ad alcune classi dell’istituto superiore
Massimiliano Ramadù di partecipare ad un incontro con la scrittrice e conduttrice Maria Grazia
Calandrone. La figura eclettica del poeta e regista Pier Paolo Pasolini ha rappresentato il principale
motivo di discussione dell’incontro, che ha lasciato spazio a molte considerazioni circa il ruolo
dell’arte e della poesia nella società moderna.
L’autrice ha sostenuto per prima cosa come Pasolini, quantunque abbia espresso la sua visione
personale della realtà attraverso molteplici forme artistiche, rimanga innanzitutto un poeta, poiché
analizza il mondo con occhi critici, ne setaccia le contraddizioni e stimola la riflessione in tutti
coloro che si imbattono nelle sue opere. Pasolini si è sempre mostrato critico nei confronti della
società e ha sempre promosso un ritorno ai valori tradizionali, facendosi difensore degli individui
privi di una coscienza di classe, contestando ampiamente la borghesia.
A tal proposito Maria Grazia Calandrone ha fatto riferimento ad un episodio risalente agli anni
delle contestazioni giovanili e studentesche, in cui il poeta si sarebbe schierato a difesa delle forze
dell’ordine, differentemente da quanto ci si aspetterebbe da una figura anticonformista come la sua;
tuttavia –spiega la Calandrone- questo episodio è coerente con la visione dell’autore, critica verso
ogni forma di conformismo, di cui accusava gli stessi giovani. Ivi emerge il fervente attivismo
politico provocatorio di Pasolini, estremamente personale e in grado di accendere il dibattito in ogni
contesto, capacità propria di chi analizza la realtà ben oltre la superficie, senza limitarsi a
semplicistiche considerazioni empiriche, penetrandola con sottile sensibilità poetica.
Di particolare rilievo è stato il parallelo proposto dall’autrice tra Pasolini e il “poeta maledetto”
Charles Baudelaire, che nel suo poemetto Correspondances sottolinea come nella realtà il
microcosmo e il macrocosmo coincidano perfettamente, così come secondo Pasolini l’universale
sistema dei consumi corrispondeva perfettamente alla coscienza dei singoli, divenuti inesistenti al di
là del loro consumo. In questa visione apocalittica del progresso –afferma la Calandrone- la poetica
di Pasolini si avvicina a quella di Pascoli, in particolare per quanto concerne l’esaltazione dei valori
della spontaneità, limitati dalla complessa struttura del nuovo mondo. Così come il “fanciullino” del
poeta decadente è chiara manifestazione del desiderio di percepire il mondo senza doverne
comprendere le enigmatiche sovrastrutture che logorano lo stato d’animo umano, allo stesso modo
Pasolini promuove un ritorno alle origini, quando l’uomo viveva di ciò che gli era strettamente
necessario senza ricercare nel superfluo ciò che già possedeva.
Studenti ed insegnanti hanno infine posto diverse domande all’autrice, alle quali, con enorme
disponibilità, ha risposto fornendo stimolanti spunti di riflessione. Più volte le è stato chiesto il suo
punto di vista circa il ruolo nella società del poeta e della poesia, ammesso che quest’ ultima esista
ancora al giorno d’oggi. A tale domanda Maria Grazia Calandrone ha espresso una visione
ottimistica riguardo all’influenza che la poesia ed il poeta esercitano sulla società, sostenendo che
questa forma artistica sia ancora quella che maggiormente consente di addentrarsi nei confusi e
complessi cunicoli della realtà. Nel poeta, che si fa portavoce dell’umanità, risiede un dualismo di
sguardi: il primo fisso su ciò che lo circonda, il secondo indissolubilmente vincolato al suo vissuto. Il
lavoro del poeta è dunque quello di giungere ad una sintesi che medi tra il mondo esterno che egli
visualizza e quello a lui interiore.
Le classi che hanno preso parte all’incontro sono rimaste piacevolmente colpite dalla passione che
l’autrice ha saputo imprimere nelle sue parole, pronunciate con la massima cordialità e promotrici
della speranza che l’arte della poesia sia ancora viva in una società sempre meno sensibile.

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