LA META OLTRE LA RETE
Con una grandissima Paola Egonu (considerata da alcuni la più forte pallavolista del mondo)
ed un’immensa grinta per la rincorsa al podio, ha inizio l’avventura olimpica della nazionale
di Davide Mazzanti. L’ambizione di riuscire ad arrivare più in alto della quinta posizione in
classifica, posizione massima raggiunta dalle azzurre nella storia delle Olimpiadi, ha
permesso alla squadra di governare la palla in maniera quasi impeccabile nelle prime tre
sfide, vincendo così contro la Russia, la Turchia e l’Argentina. Successivamente la nazionale
si è trovata in difficoltà contro la Cina, abile nello strappare alle ragazze uno 0-3, e poi contro
gli Stati Uniti, usciti vittoriosi dal tie-break. Con un clamoroso calo del rendimento,
dimostrato in tutti i fondamentali, l’Italia non è riuscita ad abbattere il muro del quinto posto,
finendo sesta. La temibile Serbia, con il suo titolo di campione del mondo, è stata in grado di
far giocare alle azzurre una partita alla pari solo nel primo set (terminato 21-25), da lì l’ascesa
serba, conclusa con uno 0-3. Le nostre azzurre non sono state in grado di sostenere il peso
della prima sfida ad eliminazione diretta. Nell’Ariake Arena finisce l’avventura olimpica
delle ragazze italiane, calpestata dalle tre squadre salite sul podio nelle Olimpiadi di Rio
- La consapevolezza di essere una squadra determinata, compatta, frizzante e valorosa
rende maggiore l’oppressione di quella posizione in classifica osservabile solo con il
cannocchiale. Le ragazze non riescono ad oltrepassare i quarti di finale, sono intrappolate da
anni come pesci nella rete di un pescatore, ed ogni volta la frustrazione aumenta.
Dopo il meraviglioso argento della nostra nazionale maschile, conquistato ai giochi olimpici
di Rio 2016, si scendeva in campo a Tokyo quasi pensando di avere la vittoria in pugno; è
forse stato proprio questo il motivo dell’inaspettato flop degli azzurri?
L’Italia, uscita seconda dalla fase a gironi (sconfitta solo dalla Polonia), è caduta al tie-break
contro la sorprendente Argentina, conquistando così l’analogo sesto posto delle ragazze. Gli
argentini, al culmine di una maturità ideale, si sono presi la rivincita dopo la sconfitta subita
nell’amichevole pre olimpica, giocata a Cisterna di Latina, terminata 3-0 per la squadra del
coach Blengini. Dopo 29 anni la nostra squadra è rimasta a guardare nella corsa alle medaglie
olimpiche, spettacolo probabilmente immeritato. Un contributo a questa sconfitta è stato
probabilmente dato dal malessere fisico di Zaytsev, uscito nel terzo set del match contro
l’Iran per un infortunio alla mano sinistra. Nonostante ciò, Blengini, consapevole del fatto
che qui si è conclusa la sua avventura come allenatore della nazionale, si è dichiarato
responsabile del flop azzurro e consapevole di aver dato e ricevuto il massimo, sia in campo
che in panchina. Tra le altre dichiarazioni ha chiesto ai suoi giocatori di non avere rimpianti e
li ha ringraziati per il bel percorso fatto in questi sei anni, per lui è arrivato il momento di
passare il testimone al coach De Giorgi.
Dicono sicuramente addio alla maglia azzurra il libero Massimo Colaci e lo schiacciatore
Osmany Juantorena che ha simbolicamente regalato la sua maglia alla promessa del volley
Alessandro Michieletto. Indimenticabile l’amarezza dell’italo-cubano, le cui lacrime hanno
detto più di mille parole, lacrime che parlano per conto di un’intera squadra oppressa da
delusione, rimpianto e forse anche un po’ di rancore. La consapevolezza di non poter
dimostrare di essere in grado di raggiungere l’oro olimpico, medaglia sfiorata quattro anni
prima, brucia nello stomaco e nel cuore.
Nemmeno lo stop della pandemia ha dato ai nostri atleti la forza necessaria per lottare nel
campo giapponese a pari merito con altre squadre altrettanto valorose. Non era presente in
giusta quantità la voglia di riscatto, ma soprattutto quella di tenere in mano un pallone fino
alla chiusura dei Giochi. L’Italia del volley non è stata ben rappresentata, la sua nazionale
non ha fatto sentire la presenza di atleti che fanno parte di un campionato considerato da
molti il più bello del mondo: la serie A1 italiana.
La grinta e la forza sono le caratteristiche principali del team
azzurro e questo lo abbiamo visto prima il 4 settembre e poi il 19
dello stesso mese. Le ragazze di Mazzanti si sono classificate
prime nel girone di qualificazione perdendo un solo set, poi hanno
preso la loro rivincita. Con un 3-1 contro il Belgio, un 3-0 contro la
Russia ed un altro 3-1 contro i Paesi Bassi si sono ritrovate in finale a combattere contro un
vecchio conoscente. Hanno restituito alla Serbia il colpo incassato un mese prima trapassando
il loro muro a suon di schiacciate della Egonu (MVP del campionato). La capitana Miriam
Sylla, per prima, ci regala una bellissima massima: “Mai farci definire da una sconfitta”.
Per la terza volta nella storia, la nazionale azzurra di pallavolo ha vinto il titolo di Campione
d’Europa nella competizione femminile. Una gran vittoria morale.
A distanza di poco i ragazzi, guidati dal nuovo CT De Giorgi e dal capitano Simone Giannelli,
si sono classificati primi nel girone (uscendo sconfitti in soli due set) e poi si sono diretti
verso il podio. Senza troppe difficoltà hanno stoppato il cammino della Lettonia, quello della
Germania e poi della Serbia. Infine l’ultima sfida, la più ardua, quella contro la Slovenia.
Partita molto difficile che ha infatti trovato la conclusione solo nel tie-break, una finale
contesa tra due squadre affamate di vittoria e con tanto da dimostrare. Nonostante l’estrema
fatica, gli azzurri sono però riusciti a saltare tanto in alto da vedere la luce dorata della vetta
del podio, la loro meta oltre la rete. Con 4 punti di vantaggio la nazionale italiana di pallavolo
ha vinto il settimo titolo di Campione d’Europa nella competizione maschile.
Una menzione va necessariamente fatta anche alla prima vittoria italiana nel mondiale di pallavolo
maschile Under 21, portata a casa il 3 ottobre contro la Russia. Questi giovanissimi
ragazzi all’inizio della loro carriera hanno già una medaglia d’oro al collo: un
vero e proprio inizio col botto! Si può lodare con
molta facilità lo schiacciatore Alessandro Michieletto che nel 2021 si è ritrovato campione
europeo e mondiale, un vero prodigio che ora è nelle fortunate mani della Trentino volley.
Mani altrettanto fortunate sono quelle della Top Volley Cisterna, nella sua rosa è infatti
presente Tommaso Rinaldi ovvero il miglior schiacciatore del mondiale, un grande campione
che rappresenta il nostro territorio in tutta la penisola.