The Greatest Showman

“‘Cause every night I lie in bed, the brightest colours fill my head, a million dreams are keeping me awake. I think of what the world could be, a vision of the one I see: a million dreams is all it’s gonna take. Oh a million dreams for the world we’re gonna make” – “A million dreams”

The Greatest Showman è un film del 2017, diretto da Michael Gracey, che mette in musica la “sensazionale” storia dell’americano Phineas Taylor Barnum e della sua compagnia circense fuori dal comune.

Phineas (interpretato da Hugh Jackman) è un giovane ragazzo appartenente alla classe operaia che, nonostante sia costretto dalle circostanze a lavorare come apprendista del padre, per imparare il mestiere di sarto ed ereditare la sua carriera, non rinuncia a rincorrere la sua fervida immaginazione: ed è proprio attraverso questa sua peculiare inventiva che il fantasioso adolescente riesce a conquistare il cuore della giovane Charity (Michelle Williams), figlia di un ricco borghese, cliente di suo padre. I due ragazzi, in un gesto di ribellione causata dall’ostilità per la loro relazione, che per anni li aveva tenuti divisi, una volta divenuti adulti e maturi, decidono di fuggire insieme, non solo dal nido familiare, trasferendosi a New York, bensì anche dal soffocante stile di vita imposto dall’alta società e vanno a vivere contando solamente sulle proprie forze. In questa prospettiva, Phineas e Charity si dedicano a costruire la propria famiglia e a crescere le loro due figlie, Helen (Cameron Seely) e Caroline (Austyn Johnson), non badando alle modeste condizioni della vita che conducono. Tuttavia, un naufragio, subìto dalla compagnia di navigazione per la quale lavora, procura a Phineas l’occasione di donare a sua moglie e alle sue figlie quella vita migliore che per loro aveva da sempre desiderato. Così nasce il Barnum’s American Museum of Curiosities: inizialmente pensata come esposizione delle più disparate stranezze, Phineas finisce col trasformare la sua attività in una compagnia circense, composta da personaggi insoliti, caratterizzati da particolari anomalie fisiche, così come da strabilianti talenti. I fratelli Wheeler, l’Uomo Lupo, il Gigante Irlandese sono solo alcuni dei componenti di questo gruppo di “persone speciali e stranezze”. A questo punto, quindi, la compagnia è pronta ad intrattenere il proprio pubblico, con acrobazie ed esibizioni mozzafiato. Tuttavia, non mancheranno critiche e folle inferocite pronte a porre fine alle meraviglie del P.T. Barnum’s Circus: pur di non lasciare che la compagnia affondi, ognuno di essi sarà chiamato a prendere consapevolezza di se stesso, accettando la propria diversità (che è, di fatto, ciò che li rende unici e speciali), e il proprio posto, instaurando un legame saldo e duraturo con i propri compagni; così daranno vita alle radici di una affiatata famiglia.

“Ladies and gents, this is the moment you’ve waited for” – “The Greatest Show”

The Greatest Showman mette, quindi, in scena la storia di un celebre imprenditore statunitense, Phineas Taylor Barnum, il quale divenne famoso per la fondazione dell’American Museum e, diversi anni dopo, della compagnia circense, protagonista del suo popolare The Greatest Show. P.T. Barnum ebbe un grande impatto sul mondo circense, sia in positivo che in negativo: sebbene fosse particolarmente noto per il suo controverso personaggio, molto spesso colpito da critiche e querele, egli viene tuttavia ricordato soprattutto per la sua eccezionale capacità di attrarre le folle. I suoi spettacoli si componevano di una vastissima gamma di numeri dei più svariati generi: le attrazioni, strabilianti e mozzafiato, nonché insolite, come potevano essere ad esempio lo scheletro di Cristoforo Colombo, il Gigante di Cardiff o la sirena delle isole Figi, attiravano un pubblico variegato e vastissimo.

“L’arte più nobile è quella di rendere gli altri felici” – P.T. Barnum

Il genere cinematografico del musical scelto dal regista Michael Gracey costituisce un ulteriore arricchimento della narrazione: il racconto, fluendo armonioso attraverso le note variopinte della colonna sonora, così come nelle dinamiche coreografie eseguite dalla compagnia del P.T. Barnum’s Circus al completo, viene così impreziosito con ulteriori dettagli fantasiosi e “spettacolari”. Attraverso i diversi brani della colonna sonora la pellicola scorre fluida e la narrazione risulta scorrevole e leggera, arrivando persino a racchiudere un’intera storia d’amore nella breve durata di una singola canzone: è il caso di “A Million Dreams”, brano che accompagna Phineas e Charity dai primi albori della loro storia d’amore, fino alla concretizzazione del loro sogno di costruire una famiglia spensierata e felice. In maniera simile anche il brano “Rewrite the Stars” segna, in certo qual modo, il culmine della relazione tra il giovane Phillip Carlyle (Zac Efron), socio di Phineas, e l’affascinante trapezista Anne Wheeler (Zendaya), una relazione nata per superare ogni qualsivoglia barriera sociale, ignorando ciò che gli altri hanno da dire per ascoltare solamente il proprio cuore. Seguendo questa stessa scia troviamo, ancora “This Is Me”, brano vincitore del Golden Globe per la migliore canzone originale, interpretato da Keala Settle, nei panni di Lettie Lutz: il singolo vuole promuovere un messaggio di amore per se stessi, nella semplicità di ciò che si è, nell’insieme di pregi e difetti, di conformismo e stranezza, di imperfezioni e di regolarità. Ad ogni modo, tutti i brani costituenti il copione del musical The Greatest Showman hanno complessivamente guadagnato alla colonna sonora un successo incontestabile, rendendola, di fatto, vincitrice di un Grammy Award per la miglior colonna sonora, nonché l’album discografico più venduto del 2018.

Tre motivi per guardare questo film:

1) Si tratta di un film con una straordinaria capacità di coinvolgere e trasportare lo spettatore all’interno di un mondo di fantasia e spettacoli, costellato dalle più svariate sensazioni.

2) Presenta un ambiente fuori dal comune che non smette mai di stupire e meravigliare, attraendo il pubblico proprio come l’originale The Greatest Show di P.T. Barnum.

3) Si tratta di un musical fedele alla tradizione dell’originale genere cinematografico, ma nel contempo moderno ed innovativo, arricchito da armoniche coreografie e “spettacolari” qualità di grafica e montaggio.

Voto: 9/10

Antonietti Ludovica, Filippi Maria Letizia, Moroni Emanuela e Rosace Francesco.

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